La secolare tradizione vitivinicola di Santorini ha origini antichissime, ma è dal Medioevo, sotto l'influenza della Repubblica di Venezia, che il vino dell'isola è diventato famoso in tutto il mondo; da secoli i viticoltori lottano contro il vento e con il suolo arido, sviluppando nel tempo una tecnica del tutto singolare.
La tecnica di coltivazione, infatti, è molto particolare: le foglie di vite vengono intrecciate su se stesse in modo da proteggere i grappoli d'uva che si trovano all'interno, dando forma ad una sorta di nido.
La pianta non viene portata verso l'alto, ma è mantenuta a livello del terreno, consentendole di assorbirne in maniera ottimale l'acqua della rugiada mattutina, in questo terreno arido, fatto di lava, cenere e pietra pomice.
E' curioso, mentre si percorre l'isola, incontrare queste distese di cespugli verdi e capire poi che si tratta di vitigni, soprattutto per due veneti come noi. Sentirne il profumo, assistere alla vendemmia che qui avviene ad agosto, assaggiarne i chicchi (dolcissimi!)..una delizia!
Sorprendente poi pensare che in un'isola così piccola ci siano ben 7 differenti vitigni autoctoni; io non ve li racconto tutti, potrete trovare informazioni interessanti a Messaria dove, appassionati e curiosi in materia, potranno visitare il Museo del vino.
Cantine interessanti e scenografiche (che io però non ho visto) si trovano un po' ovunque nell'isola:
- Santo Wines, la più grande azienda vinicola dell'isola, una cooperativa formata da 2.500 produttori che consegnano ogni autunno i loro raccolti di uva, non importa se grandi o piccoli. La sua posizione vicina al porto, permette di essere raggiunta facilmente anche con bus turistici e data la sua posizione panoramica offre la possibilità di godersi un bel tramonto.
- Venetsanos Winery, è indubbiamente la più panoramica, con le sue terrazze con vista a picco sulla caldera: la visita con degustazione dovrebbe aggirarsi sui 20 euro a persona, con stuzzichini 35 euro.
-Tenuta Argyros, al costo di 15 euro a persona offre una visita della durata di circa un'ora, tra la struttura moderna e la passeggiata tra i vigneti.
Ma anche Domaine Sigalas, la più giovane, fondata agli inizi degli anni 90, ma molto gettonata c che si trova a nord di Oia, o Gaia, particolare per la sua vicinanza al mare, tra Monolithos e Kamari o ancora Canava Roussos a Mesa Gonia e moltissime altre opzioni tra cui scegliere: qualunque sia la vostra tipologia di vacanza non mancate di vederne almeno una!
Nel nostro girovagare con lo scooter nell'entroterra, dalle parti di Exo Gonia, ci siamo imbattuti per caso in un cartello che indicava Art Space. Attirata dal nome, credendo di arrivare a casa di qualche artista locale, abbiamo seguito le indicazioni, fino ad arrivare ad un piazzale dove abbiamo scoperto questo splendido posto.
Si tratta di una delle più antiche aziende vinicole di Santorini, appartenente alla famiglia Argiros, che da generazioni (dal 1861) coltiva l'uva e che ha fatto del vino il proprio stile di vita, abbinando antiche tradizioni ad una cantina contemporanea.
E' possibile visitare gli antichi locali accompagnati dal proprietario o da Esmeralda, una ragazza che vi lavora con passione e che parla italiano. La visita, completamente gratuita, inizia con la spiegazione delle antiche camere scavate nella roccia pomice: nell'antico rakidio si conservano ancora intatte le attrezzature per la distillazione, i vecchi forni, le macchine per la produzione delle conserve di pomodoro. Gli ambienti, la cucina, il pozzo, le vasche per la pigiatura del vino ...tutto è rimasto pressoché intatto nei quasi due secoli dalla sua costruzione.
L'ambiente è davvero unico, un mix tra l'antico degli ambienti e il moderno delle opere: da più di vent'anni, infatti, l'epoca della ristrutturazione, la cantina accoglie opere d'arte ed esposizioni di creativi artigiani locali (e non solo).
Si ha la possibilità quindi di avvicinarsi all'arte greca contemporanea, tra pitture e sculture davvero particolari in una location davvero unica.
La cantina "moderna" che permette con macchinari avanzati di continuare l'antica tradizione di famiglia, è stata ricavata dalla caverna sottostante al vecchio fienile. Ad una profondità che va dagli 8 agli 11 metri, interamente costruita nella pomice, con pareti il cui spessore arriva a 6 metri, costituisce l'ambiente perfetto per la maturazione e l'affinamento del vino.
Inoltre, in questo ambiente davvero unica nel suo genere, la differenza di altitudine interna ha reso possibile la “vinificazione verticale”, che avviene cioè su tre diversi livelli avvalendosi della gravità e del flusso naturale, senza l'ausilio di pompe.
La degustazione di vini è la chicca finale: con 5 euro si possono assaggiare 4 vini di loro produzione, godendosi la pace del luogo sotto al meraviglioso pergolato di vite.
Il pezzo forte è il Vinsanto, una sorta di passito che viene prodotto a partire sostanzialmente da tre vitigni: Assyrtiko, Athiri e Aidani. Le vinacce vengono raccolte e poi fatte appassire per giorni affinché assumano un bel color caramello e il vino derivato assuma una dolcezza naturale (senza aggiunta di altri zuccheri). Nonostante sia classificato come vino da dessert, viene comunemente usato per pasteggiare.
l'Assyrtiko, il vino maggiormente prodotto in tutta l'isola, è un vino secco, bianco e sapido, che sa di erbe aromatiche; qui, prima della completa fermentazione, viene trasferito in botti di rovere e matura per 10-15 mesi a 11 metri sotto terra, in uno spesso strato di pomice, a temperatura e umidità controllate e invariabili.
Il Nykteri (che significa "lavorare tutta la notte") è il vino bianco secco tradizionale che deve il nome alla vendemmia notturna, fatta anche per evitare il caldo e i rischi di fermentazioni spontanee.
C'è poi il Saint August (vino bianco secco) e Saint August Barrel (riserva), oltre a qualche rosso e rosè.
Tutti i vigneti della cantina sono di produzione da agricoltura biologica; vale sicuramente la pena acquistare qualche bottiglia in vendita.
Grazie alla cordialità della nostra guida e alla particolarità del posto, mi sento assolutamente di consigliare la visita a questo ..angolo di mondo, lontano anni luce da altre cantine dell'isola,
E' stato strano per me scrivere un articolo sul vino dato che, come ormai saprete, sono astemia. Ma sapete anche quanto io sia curiosa e sempre a caccia di posti speciali ed esperienze uniche, come lo è stato ArtSpace.
La visita ad una cantina è una tappa obbligatoria per chi visita questa meravigliosa isola:
la tenacia con cui la vite sopravvive in un terreno così arido mi ricorda che ovunque nel mondo la forza della natura prevale su tutto e che noi uomini siamo degli esserini con abilità incredibili nel saper cogliere e sfruttare al meglio le occasioni che la Terra ci offre.
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