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L'incanto di Bari vecchia

A chi decidesse di scegliere la Puglia come meta di vacanza, consiglio di trascorrere almeno qualche ora a Bari, il capoluogo della regione: grazie al suo affaccio sul Mediterraneo che ne ha nel tempo favorito lo sviluppo dei commerci, la città si presenta ricca di storia e di tradizioni marinare.


A mio parere in un pomeriggio "intenso" si riesce a cogliere l'anima di questa città, concentrandosi sul piccolo centro storico che si avviluppa sul promontorio tra due porti, detto appunto "Bari vecchia".


La mia visita si svolge in una caldissima giornata di fine giugno ed inizia davanti al mio alloggio, il Palazzo Grigio, situato in una posizione centralissima; infilo gli anfibi (non proprio adatti considerata la temperatura, ma necessari per un problema alla caviglia) e in pochi minuti mi ritrovo in una piazzetta deserta dove edifici bianchi si affacciano sonnolenti e l'unico movimento è lo svolazzare dei panni stesi al sole.

Qui si trova l'imponente Castello Svevo, circondato dal verde con le alte mura e dalla lunga storia: leggo i vari pannelli informativi ma decido di non visitare all'interno.


Attraversando l’Arco Basso, mi ritrovo nella famosa “Via delle orecchiette”: le massaie, sedute fuori dagli usci delle proprie case, sono intente a tagliare il loro impasto, le arrotolano un pò e danno forma alla famosa pasta, simbolo della Puglia, adagiando poi le orecchiette sugli stendini ad asciugare.

Nel vederle lavorare con dedizione, sedute a tavolini di legno, davanti alle porte di casa aperte, con il rumore della loro tv accesa in sottofondo, si viene catapultati in un mondo quasi surreale, dove la tradizione si mescola con il folklore.


Chiacchiero con una di loro: la tecnica le è stata tramandata da sua madre e prima ancora dalla nonna. Questo è il loro unico sostentamento, mentre gli uomini sono a pesca o fanno gli operai, loro vendono i sacchetti di orecchiette non solo ai turisti (in questo periodo post lock down poi sono davvero molto pochi) ma anche e soprattutto alle persone del posto.


Sbuco in una piazzetta, che rimarrà tra i miei ricordi più belli, Largo Albicocca, detta anche la piazza degli innamorati, che mi affascina per quel suo non so che di ...non so che!

In questo momento è deserta, ma ne rimango rapita: sento che è uno di quei posti con una grande personalità, con gli innaffiatoi di plastica appesi qua e là e i fili di lucine che già immagino accese la sera.

Cerco, ma purtroppo è chiuso, l'antico panificio Santa Rita, dove si dice si possano assaggiare le migliori focacce baresi, e vabbhè.. ne cercherò un altro.


Cammino senza meta col naso all'insù, guardo incuriosita le poche persone che incontro, che mi ricambiano un sorriso ancor più grande.

Tra le vie mi colpiscono i teli di plastica appoggiati sopra agli stendibiancheria alle finestre: forse a protezione della famosa "riga gialla" che lascia il sole? O forse per proteggere la biancheria da "ricordini indesiderati" degli uccelli? (Se qualcuno lo sa ..sono tutta orecchi, è una curiosità che ahimè non mi sono tolta chiedendo alle vecchine del posto).





Raggiungo la Cattedrale di San Sabino. E' davvero molto interessante, con la sua facciata in stile romanico pugliese, le sue arcate interne e la meravigliosa cripta: una tappa da non perdere assolutamente.






Mi rendo conto di non aver ancora pranzato e sono quasi le 17.00!

Direi che è giunta l'ora di ristorarmi un pochino.


Opto per una specie di rosticceria, "Lo sfizio del Borgo Antico", che consiglio per spuntini veloci: assaggio la mia prima focaccia, deliziosa e super economica, e mi concedo anche un fiore di zucca ripieno (che bontà); con un acqua spendo in tutto 2.50 euro!





Arrivo così al porticciolo, che di mattina mi hanno detto essere pieno di pescatori che vendono il loro pesce fresco e sbattono i polpi sul molo; ora non c'è quasi nessuno ed io mi dedico a percorrere una parte del Lungomare Araldo di Crollanza, dove sfilano gli iconici lampioni, ormai uno dei simboli delle città; le panchine rivolte verso il mare invitano a sedersi per riprendere fiato in questo caldissimo pomeriggio di fine giugno.







In pochi minuti eccomi al Teatro Petruzzelli, poi al Teatro Margherita con il suo stile art noveau, in Corso Cavour con i suoi palazzi dei primi del 900, fino a raggiungere la famosa Via Sparano, la via dello shopping (che non fa per me ..ma bisogna confrontarsi un pò con tutto, no?).



Rientro nel centro storico per visitare l’immancabile Basilica di San Nicola: anche questa chiesa è in stile romanico pugliese, con la facciata maestosa e semplice allo stesso tempo.

L'interno, a tre navate, presenta un soffitto riccamente dipinto e intarsiato; la cripta trasmette un che di mistico, con alcune persone intente a pregare il loro santo patrono, mentre all'esterno troneggia la statua di San Nicola.


La passeggiata continua attraversando Piazza del Ferrarese, dove si affaccia il seicentesco Palazzo del Sedile, e arrivando a Piazza Mercantile per godermi un caffè osservando la vita dei baresi che scorre. Fa tantissimo caldo, anche se il sole sta piano piano scendendo: la piazza si anima un po' alla volta di famiglie e di ragazzi più o meno giovani che sorseggiano l’aperitivo; i locali iniziano a riempirsi, le strade ad illuminarsi.


Mi ritrovo in Via Venezia, lungo la muraglia che circonda la parte verso il mare e che arriva fino al Fortino di Sant'Antonio Abate: chissà a quanti scontri con turchi e corsari avranno assistito queste pietre, quanti marinai avranno visto partire e quanti ne avranno rivisti tornare! Da qui osservo il lungomare, gli affacci di antiche dimore nobiliari, come il Palazzo Tanzi, le corti delle case popolari, per poi scendere verso la Basilica di San Nicola e rientrare nel dedalo di stradine e archi del centro storico; scopro delle rovine in un parcheggio e mi ritrovo nuovamente a largo Albicocca dove mi fermo ad osservare la gente.



La passeggiata continua, avrò percorso le stesse vie probabilmente 2 o 3 volte, ma ogni volta scopro qualcosa di nuovo e con il far della sera la città acquista una nuova luce ai miei occhi ed un incanto tutto speciale.


Riesco a passare per casa e farmi una mini doccia giusto per rinfrescarmi un pò. Per cena decido che devo tornare a Largo Albicocca: come immaginavo con le lucine accese è ancor più bella, con i bambini che giocano rincorrendosi, i genitori che chiacchierano tra loro, gli anziani che giocano a carte in una bisca improvvisata, la pizzeria nella quale mangi al tavolo ma direttamente dal cartone.



Ceno a "Le sgagliozze", con polenta fritta e salsiccia, su piatti di plastica e tavolini bianchi all'aperto, con un sorriso ad illuminarmi il viso, godendomi lo spettacolo dello spaccato di vita quotidiana: non si può spiegare, si deve solo viverla!

Cercate quest angolino nella piazzetta, dove la signora Carmela, che qui è un'istituzione, frigge da sessant'anni le sgagliozze (cubetti di polenta fritta, appunto), nel suo pentolone all'aperto, e non ve ne pentirete!!



Dopo una cinquantina di foto e un conto di 4,50 euro, con le ultime forze continuo a girare senza meta. Mi siedo in un locale a far due chiacchiere con la proprietaria, una ragazza che mi prepara il caffè con la moka: il locale purtroppo è vuoto, non ci sono turisti, questa situazione sta mettendo in difficoltà moltissime attività, ma lei ..ascolta musica ed attende speranzosa qualche avventore.



Rientro passeggiando tra le vie illuminate, tra archi e scorci unici.

Sbirciando dentro alle case, tutte con le porte aperte, intravedo, appoggiati al tavolo, grandi pagnotte di impasto probabilmente pronti per le "creazioni" del giorno dopo.




Ho il cuore gonfio e le gambe a pezzi, ma ad attendermi c'è il mio lettone (e nient'altro.. lo spazio non è previsto nella mia cameretta); domattina mi recherò a ritirare l'auto in aeroporto, per ora mi addormento riflettendo su quante cose riesce a trasmettere un centro storico se vissuto in totale relax, senza itinerari prefissati, ma lasciandosi trasportare dall'istinto e dalla curiosità.



Informazioni pratiche:

Bari vecchia si raggiunge in 15 minuti a piedi dalla stazione di Bari Centrale.

Hotel: 15 euro

Pranzo: 2.50 euro

Cena (con spettacolo di uno spaccato di vita quotidiana incluso): 4.50 euro

Costo caffè: da 0.80 a 1.30 euro

Pacco di orecchiette appena prodotte: 5 euro (1 chilo)

Bus dalla stazione centrale all'aeroporto: 1,50 euro, 30 minuti



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