Voglia di romanticismo? Niente di più azzeccato che percorrere una delle strade più famose d'Europa! Il percorso che si snoda tra castelli, paesaggi bucolici e vetrine traboccanti di bontà, la Strada Romantica vi catapulterà in un mondo da fiaba.
Lunga ben 366 km, collegando le cittadine tedesche di Fussen a Sud e Whurzburg a Nord, Romantische Strasse attraversa prati, laghi, boschi e molte cittadine che sembrano essere uscite da un cartone animato! Incontrerete il Castello di Cenerentola, la torre di Rapunzel, i negozi di giocattoli più belli che abbiate mai visto, le fabbriche di cioccolato, le casette a graticcio che sembrano di marzapane e quelle dai muri dipinti.
La strada Romantica si può raggiungere in auto direttamente dall'Italia oppure in volo atterrando a Monaco, Francoforte o Stoccarda. Il modo migliore per effettuare il percorso è a bordo di un'auto, per la libertà di fermarsi dove e quando si preferisce: sono talmente tanti i luoghi meritevoli di una sosta, magari meno noti ma certamente ricchi di charme, che vi suggerisco di essere indipendenti.
Esiste tuttavia anche l'Europabus con il classico concetto ‘hop on – hop off’ che permette di scendere e salire ovunque si voglia lungo la linea di bus che collega le varie città.
Molto interessante è il percorso ciclabile, lungo poco meno di 500 km: avendo tempo a disposizione e magari con la bella stagione, potrebbe essere un modo davvero stimolante per conoscere questo bellissimo paesaggio che dalla Baviera arriva fino alla valle del Meno.
Probabilmente non basterebbe una settimana per visitare tutta la zona; avendo solo 4 giorni a disposizione, io e il mio compagno abbiamo dovuto scegliere quale parte visitare: ritirata l'auto a noleggio direttamente in aeroporto a Stoccarda, abbiamo deciso di iniziare da Sud e vedere fino a dove riuscivamo a spingerci senza correre troppo.
Da tenere a mente: i ristoranti in Baviera chiudono il servizio davvero molto presto rispetto alle nostre abitudini. Assicuratevi di non tardare troppo per recarvi al ristorante, perché dopo le 21 non troverete praticamente nulla di aperto.
Ecco il mio itinerario, che come detto inizia da Sud.
Potete trovare facilmente alloggio a Fussen. una cittadina ricca di storia dove un tempo si incontravano uomini d'affari e intellettuali del calibro di Wagner. Una piacevole passeggiata nei vicoletti del centro è il modo migliore per immergersi nell'atmosfera bavarese, prima di affrontare la visita al fiabesco Castello di Neuschwanstein, residenza del re Ludovico II.
Durante la mia visita, il castello era talmente avvolto dalle nubi da non essermi nemmeno resa conto di averlo sopra alla testa, ma quando finalmente, uno spiraglio tra le nuvole lo ha rivelato, sono rimasta senza parole davanti alla sua caratteristica architettura.
Ecco spiegato perché Walt Disney ne rimase così affasciato tanto da "copiarlo" per molti dei castelli che appaiono nei suoi film d’animazione (forse la foto sotto rende di più).
La visita guidata al castello va prenotata (anche in loco) ed ha degli orari prefissati per entrare in maniera scaglionata. La sala del trono è sorprendente, così come le camere da letto e il salotto reale; i mobili magistralmente intarsiati e i dipinti che impreziosiscono gli ambienti danno un'idea della ricchezza nella quale viveva il re. Un re estroso che fece costruire anche una grotta artificiale con tanto di stalattiti e stalagmiti attraverso la quale si accede al giardino d'inverno e allo studio.
Per godere al massimo della vista sul castello non mancate di raggiungere il vicino Marienbrücke (ponte di Maria), così chiamato in onore della regina Maria, madre di Ludwig II, sospeso sulla gola del Pöllat. Anche in questo momento eravamo totalmente avvolti dalle nubi e non abbiamo visto quasi nulla, ma in una giornata di sole la vista sarà impareggiabile (ed anche un po' adrenalinica, vista l'altezza!).
Ne abbiamo approfittato per passeggiare nei boschi circostanti nella speranza di qualche schiarita: oltre al profumo inebriante del bosco, purtroppo, non abbiamo potuto appagare anche la vista del castello, almeno per oggi, e quindi decidiamo di scendere lungo il sentiero nel bosco che porta al parcheggio (ve lo consiglio assolutamente, magari in discesa come abbiamo fatto noi) e spostarci all'altro castello, quello di Hohenschwangau.
Dallo stile decisamente diverso, ma altrettanto interessante, fu fatto costruire dal padre, re Maximilian II, sullo splendido lago Alpsee e fu la residenza estiva in cui Ludovico II trascorse la sua infanzia.
La mattina del secondo giorno lo dedichiamo alla visita più approfondita di Fussen. Tra le vie del centro storico, tra birrerie all'aperto e casette colorate col tetto a punta, si nascondono tanti gioielli d'architettura e arte, come la chiesetta di Spitalkirche: in stile rococò stupisce per il suo colore acceso e i suoi dipinti.
Dipinti che saranno un po' il filo conduttore di questo viaggio. Tante infatti sono le case abbellite con disegni trompe-l'œil tutte così piacevoli da guardare e fotografare.
Il trompe-l'œil (parola francese che significa letteralmente "inganna l'occhio") è un genere pittorico che, attraverso espedienti, induce nell'osservatore l'illusione di guardare oggetti reali e tridimensionali, in realtà dipinti su una superficie bidimensionale.
E poi il castello cittadino Hohes Schloss, che si raggiunge con una bella passeggiata in salita e che domina il paesaggio dall'alto, la chiesa di San Magno e l‘ex monastero benedettino del IX secolo, le cui sale storiche ospitano oggi il Municipio ed il Museo civico.
Ovviamente non può mancare una "girovagata" alla scoperta dei vicoli medioevali che si dipanano dalla via principale, la Reichenstraße. Ricalcando il tracciato dell‘antica strada romana Via Claudia Augusta (cercate la sottile striscia metallica inserita nella pavimentazione accanto alla fontana Stadtbrunnen) è fiancheggiata dai bei palazzi signorili storici e rappresenta un vero invito allo shopping nell‘area pedonale di Füssen.
Lasciando Fussen, con il castello di Neuschwanstein alle spalle che si vede spuntare tra le nubi come un miraggio, si attraversano verdi prati intervallati da chiesette bianche: non perdete la barocca Colomanskirche a Swangau con a lato il suo piccolo e curato cimitero della peste che si trova proprio nella piana e molto vicino al lago,
A Stengaiten ci fermiamo per una passeggiata tra le sue case caratteristiche e per pranzare in un tipico ristorante lungo la strada, ma non prima di aver visitato la chiesa Chiesa del pellegrinaggio di Wies, incredibilmente bella con affreschi che sembrano reali, posizionata su un prato verde con fiori e mucche al pascolo. L'interno è davvero opulento, un'esplosione di barocco e rococò sconvolgente! E i dintorni si prestano anche a belle passeggiate o ad un bel giro in bicicletta.
La prossima tappa che vi suggerisco è Oberammergau, raggiungibile con una deviazione di una ventina di km rispetto alla Romanitische Strasse. Mi era stato consigliato da un'amica e non posso non consigliarlo a mia volta: un paesino completamente dipinto, in cui davvero ci si sente in una favola!
Puoi leggere il racconto e vedere le foto di Oberammergau qui.
Di nuovo in auto si prosegue il viaggio: a Rottebuch ho letteralmente adorato la Piazza del Convento, con la Chiesa Mariä Geburt (i cui interni sono a dir poco indescrivibili) e il suo piccolo cimitero a lato del campanile: non sembra anche a voi un volto sorridente?
Curiosità: in questo piccolo paese della Baviera, si trova il più ampio ponte ad arco del mondo, progettato dagli architetti Spangenberg e Melan.
Shongaw è la tappa successiva: situato su di una collina, il suo aspetto medievale lo vede racchiuso da mura con torri e porte d'accesso. Molto carina la piazza centrale dove noi, arrivati con il buio e con l'esigenza di bere qualcosa di caldo, ci fermiamo al Bistro nella piazza centrale (un tempo era il punto di sosta delle carrozze): tutt'intorno le case hanno il caratteristico tetto a triangolo e la luna ci fa compagnia mentre visitiamo la chiesa e giriamo tra le case gotiche.
Per dormire abbiamo scelto Landsberg am Lech (leggi l'articolo qui), la cittadina che si è sviluppata dove un tempo si intersecavano la Via Augusta e la Via del Sale.
Girovagare nel suo centro storico raccolto e godere della natura che la circonda è stato davvero rilassante e al contempo istruttivo.
Sulla riva sinistra sorge la torre dall'aspetto fiabesco, la Mutterturm (leggi il mio articolo qui), fatta erigere a fine '800 dal pittore Hubert von Herkomer. Oggi la torre fa parte dell'Herkomer-Museum e alla fine della visita si può pranzare nel delizioso ristorante annesso.
Con questo bel sole, subito dopo pranzo, si prosegue la gita a spasso per la Baviera: la prossima missione è la visita di Harburg per perderci nelle sua fitta rete di case medievali a traliccio ed edifici barocchi a timpano.
Il paese è davvero caratteristico, con il suo accesso tramite il ponte e le strette stradine da risalire fino alla cima su cui sorge il castello, che domina l'intero paesaggio dall'alto della collina.
La fortezza, circondata da possenti mura, oggi ospita un hotel e un ristorante dove riscaldarsi in un atmosfera calda e accogliente.
Con il buio giungiamo a Nördlingen: situata al centro della florida e circolare pianura del Ries (un enorme cratere formatosi milioni di anni fa dalla caduta di un meteorite), osservata dall'alto ha una pianta perfettamente circolare con al centro il "Daniel", il campanile della chiesa di San Giorgio. Vi consiglio di salire in alto: la vista sui tetti rossi vi rapirà!
Nördlingen ha mantenuto nel tempo il suo carattere medievale ed è l'unica cittadina tedesca che ha una cinta muraria interamente percorribile con un camminamento di 2.6 km intervallato da 15 torri.
Ho letto una frase molto emblematica su un dépliant promozionale di questa città: "Gli angoli più belli sono rotondi" e devo dire che c'hanno azzeccato davvero! (mi sa che ruberò questa citazione).
Impossibile poi non fermarsi a comprare un Brezel in una delle tante bancarelle del centro: il tipico pane, dalla crosta dorata e lucida, ci fornisce l'energia necessaria ad affrontare l'ultima tappa della giornata: Rothenburg ob der Tauber.
Appena appoggiati i bagagli nel delizioso alberghetto vengo catapultata in un mondo da fiaba, tanti sono i negozi di giocattoli e le vetrine che espongono dolci di ogni tipo. Complice la luca calda, i tanti fiori alle finestre e le casette tipiche qui che ci si innamora all'istante.
L'indomani ci si dedica alla visita più dettagliata di questa tappa che probabilmente è la più famosa di tutta la Romanische Strasse; oltre al centro storico e ai suoi negozi fiabeschi, ci dedichiamo anche al camminamento sulle mura. Non perdetevi il racconto di completo di Rothenburg ob der Tauber che uscirà a breve: scoprirete le palle di neve più buone del mondo (si ...si mangiano) e gli schiaccianoci più grandi!
Nel tardo pomeriggio, per noi é giunta l'ora di rientrare; lungo la strada verso l'aeroporto di Stoccarda ci fermiamo a cena in uno dei paesini che si incontrano lungo il percorso, a Neuenstein, dove per altro ho scoperto esserci uno splendido castello, che però noi non abbiamo visto ..siamo in ritardissimo per il volo di rientro.
Si conclude così il mio mini ma meraviglioso viaggio a spasso per la Baviera, purtroppo abbiamo dovuto "saltare" Augsburg (che avrei desiderato vedere) e la parte più a Nord. Ma questa è la scusa perfetta per tornare e completare il giro.
Se anche voi avete percorso la strada romantica, che ne dite di raccontarmi la vostra esperienza? Vi aspetto nei commenti.
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Ripercorro i miei passi e capisco la mia grande fortuna.