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Negozio Olivetti a Venezia, il capolavoro di Carlo Scarpa tornato all'antico splendore grazie al FAI

Voglia di gite fuori porta in Veneto? Siete approdati nel posto giusto, oggi vi porto a Venezia a scoprire un capolavoro dell'architettura del Novecento: il Negozio Olivetti.


Nel 1957 Adriano Olivetti, commissiona all’architetto veneziano Carlo Scarpa la creazione di un negozio, uno spazio che dovrà essere quasi un luogo di rappresentanza, uno showroom delle proprie macchine da scrivere.

Negli anni '50 la notorietà dell’azienda non lascia adito a dubbi: Olivetti è annoverata tra le prime industrie a livello mondiale, un vero esempio da seguire, sia per le innovazioni che per il trattamento del personale; nasce a quei tempi anche la mitica Lettera 22, esposta al MOMA di Milano nel 1952, che diventerà l’icona di Olivetti e segnerà un passo importante per l’azienda tutta italiana che ha saputo crescere e prosperare nei difficili anni del secondo dopoguerra.

Negozio Olivetti a Venezia, bene del FAI, opera di Carlo Scarpa

Il grande imprenditore di Ivrea scelse una delle location più in voga, Venezia, per esporre alcune delle sue “creazioni”, affittando uno spazio messo a disposizione da Assicurazioni Generali e affidando al celebre architetto Carlo Scarpa la realizzazione di uno spazio che avrebbe dovuto essere il "biglietto da visita" dell’azienda.

Scarpa accettò la sfida, trasformando un vecchio locale buio e dalla forma decisamente poco comoda (stretto e lungo) sotto i portici delle Procuratie Vecchie, in Piazza San Marco, in un qualcosa di davvero unico.

Negozio Olivetti, scala progettata da Carlo Scarpa

Carlo Scarpa potenzia gli angusti volumi grazie all’aumento delle vetrate ad angolo e all’aggiunta di ballatoi, oltre a posizionare centralmente la scala, che diventerà l’elemento forse più importante di tutto lo spazio: gradini in pietra sfalsati tra loro che sembrano sospesi nell’ambiente (ricordiamoci che siamo nel 1957, in quell’epoca il gradino sospeso era qualcosa di futuristico).

L’altro punto focale è la scultura “Nudo al sole” di Alberto Viani, artista a cui lo stesso Scarpa aveva curato lo spazio espositivo alla Biennale, posizionata sopra una vasca di marmo nero del Belgio, coperta da un leggero strato d'acqua in movimento, dettaglio che vuole rappresentare l’acqua alta a Venezia.

Negozio Olivetti a Venezia, bene del FAI, opera di Carlo Scarpa: scultura di Viani e pavimento a mosaico

Per i pavimenti viene realizzato un mosaico in tessere di vetro: le loro forme irregolari simulano una certa mobilità e richiamano nuovamente l’idea delle maree lagunari. Particolare il rosso all'entrata, il giallo e il blu in altre aree.


Teak africano e palissandro vengono usati per i ballatoi superiori e per i ripiani quasi sospesi dove fanno bella mostra di se alcune macchine da scrivere Olivetti.

Una grata, in teak ricopre la “porta d’acqua”, utilizzata un tempo per il carico e lo scarico delle merci dal canale, oltre alla fossa biologica ricavata al di sotto dei pavimenti in lastre di marmo di Aurisina.

Negozio Olivetti, Venezia, bene del FAI: opera di Carlo Scarpa

Nel 2011 grazie ai lavoro di restauro diretti dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici di Venezia e voluti dalla proprietà, Assicurazioni Generali, questo capolavoro del novecento è tornato alla luce.

Oggi è gestito dal Fondo per l’Ambiente Italiano, associazione che si occupa della salvaguardia del patrimonio d’arte e natura italiano: in questo contesto il FAI ha curato il restauro del Negozio Olivetti e si occupa del suo mantenimento e della fruizione al pubblico.

Grazie al FAI è possibile oggi visitare il Negozio Olivetti ed ammirare alcune delle macchine da scrivere e da calcolo storiche donate dall’azienda piemontese: dalla Lexikon 80, del 1948, il primo prodotto Olivetti esposto nella collezione permanente del Museum of Modern Art di New York, alla macchina per scrivere portatile Lettera 22 del 1950, dalle calcolatrice scrivente Summa 15 del 1949 alla Divisumma 24, del 1956, anch’essa esposta al MOMA di New York.

Tutte le informazioni utili per la visita le trovi qui, sulla pagina del Fai dedicata al Negozio Olivetti. Considerate circa una ventina di minuti se volete visitare lo spazio in autonomia.

Negozio Olivetti a Venezia, bene del FAI, opera di Carlo Scarpa
 

«Possiamo dire che l'architettura che noi vorremmo essere poesia dovrebbe chiamarsi armonia, come un bellissimo viso di donna. Ci sono forme che esprimono qualche cosa. L'architettura è un linguaggio molto difficile da comprendere, è misterioso, a differenza delle altre arti, della musica in particolare, più direttamente comprensibili... Il valore di un'opera consiste nella sua espressione: quando una cosa è espressa bene, il suo valore diviene molto alto.»

(Carlo Scarpa, 1976)

 

Se avete in programma una visita a Venezia, non perdete questo grande esempio di arte: la grande abilità di Scarpa risiedeva nel saper coniugare la tradizione del passato con la modernità ...ed il Negozio Olivetti ne è la massima espressione.


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