La laguna veneta nord cela un paesino, in realtà una manciata di case accoccolate attorno ad una piazza, in cui il tempo sembra essersi fermato: un filo di panni stesi che svolazzano all’aria pregna di sale che odora di mare, una sedia di paglia sgangherata dove una vecchina asciuga le proprie ossa al sole primaverile dopo un inverno di freddo e nebbia, un signore che si allontana verso casa, lungo un sentiero tra i campi, con due grossi secchi pieni di pesce appena pescato; all’orizzonte solo canneti e barene in cui l’acqua dolce e il mare giocano a mescolarsi tra loro. In lontananza i profili di Burano e delle altre isole che compongono Venezia si stagliano all'orizzonte.
Benvenuti a Lio Piccolo!
Lio Piccolo fu uno dei primi insediamenti lagunari, con origini che risalgono all’epoca romana imperiale, quando questo era un fiorente scalo commerciale. Nel tempo fu abbandonato, eccezion fatta per “una botta di vita” che si ebbe nel 1700 grazie alla famiglia Bondù, prima, e agli armeni, poi, che costruirono anche il campanile.
Ci fu un periodo in cui si arrivò a contare più di 500 abitanti, una chiesa, una canonica e un vero Palazzo, prima di un ulteriore lento abbandono che ha portato la località, oggi, a contare 22 anime (per un approfondimento sulla storia di Lio Piccolo clicca qui).
La strada che da Cavallino Treporti porta al minuscolo agglomerato di Lio Piccolo, Via di Lio Piccolo appunto, sembra una biscia di asfalto che si snoda, stretta e sinuosa, attraverso la laguna nord: l’alternarsi della marea copre e riscopre un paesaggio all’apparenza brullo, piatto all’occhio superficiale, ma che invece pullula di vita animale e vegetale.
Barene e velme, aree che emergono solo periodicamente nelle fasi di bassa marea, sono infatti popolate da gabbiani, gazze e falchi ..un vero paradiso per gli amanti del birdwatching.
Visitare questa zona tra fine giugno e metà settembre vi riempirà gli occhi di colore: la fioritura delle salicornie e del limonio fa assumere alla laguna un vivace colore che va dal rosa porpureo al violetto, un gioco a contrasto con lo scuro terreno sabbioso e i verdi campi.
Ma sarà a primavera che questo luogo vi incanterà, quando lo sguardo viene catturato da centinaia di fenicotteri rosa, uno spettacolo che va in onda ogni anno. Io potrei rimanere per ore ad osservare questi grandi uccelli affaccendati nella loro quotidianità: ci sono gli equilibristi, che se ne stanno a dormire su di una sola zampa e ci sono i vispi, quelli che piano piano passeggiano col becco immerso nell’acqua a caccia di cibo. Ogni tanto qualcuno apre le ali, quasi a volersi un po' sgranchire gli arti, rivelando le loro splendide piume che dal rosa tenue diventano di un bel rosa caldo, poi ciclamino ed infine cremisi sulle punte.
Tra gli specchi d’acqua contornati da campi coltivati a castraure (i primi germogli del carciofo violetto) e giuggiole, spuntano qua e la le vecchie case coloniche con i caratteristici camini “alla valligiana”, così chiamati per la presenza di numerose valli da pesca.
Proseguendo oltre l’abitato di Lio Piccolo, lo spettacolo continua con qualche vecchia cascina che si riflette nella laguna come in uno specchio: sembra di osservare un quadro! E poi eccoli, ancora loro, con una luce diversa, forse ancor più bella.
Lasciatevi rapire da un altro piccolo agglomerato di abitazioni, Piazza del Prà, a Saccamagna: io ne sono rimasta totalmente affascinata. Un ordine dismesso, un misto di antiche cianfrusaglie che sembrano essere lì da sempre ma che rendono unico questo scorcio di case colorate.
Una minuscola chiesetta si affaccia in un campo dove pascolano le mucche. A far compagnia ai pochi abitanti il cavallo di un’antica giostra, che sembra portare gioia alla corte su cui affacciano le ¾ case che compongono il complesso rurale: la villa cinquecentesca, conosciuta come la Casa Padronale Zanella, le abitazioni dei coloni, i magazzini e le stalle. Grande zona di agricoltura, questa, con prodotti tipici come pomodoro, peperoni, cetrioli e melanzane d'estate, e insalata, radicchietto e altre verdure da sfalcio d'inverno. carciofi e alberi da frutto.
Da Saccamagna (che è il punto in cui partono le motonavi per Murano, Burano e Venezia) si può prendere un'altra "biscia" di strada che si snoda nella laguna fino a raggiungere l'abitato di Mesole, il cui edificio più caratteristico, il Convento dai camini rotondi, risale alla fine del Trecento. Una strada che si snoda in un paesaggio davvero caratteristico, tra campi e laguna.
Informazioni pratiche
QUANDO ANDARE: Lio Piccolo è ovviamente visitabile tutto l'anno e in ogni stagione vedrete un aspetto diverso, ma il periodo migliore per godere appieno della visita va dalla primavera alla fine dell’estate: in primavera i fenicotteri allieteranno la vostra gita, in estate i colori saranno più vivi e sarà una splendida alternativa ad una giornata di mare.
Assolutamente consigliato percorrere la zona in bicicletta!
COME ARRIVARE: Cavallino è una meta molto conosciuta, soprattutto per gli ottimi campeggi che trovano spazio nei sui 15 km di litorale. Se arrivate da Venezia, potete prendere la motonave in partenza da Fondamenta Nove o dal Ponte della Paglia. Se arrivate invece da "terra", seguite le indicazioni per Jesolo e poi per Cavallino. Ci sono molte indicazioni stradali, per cui lo troverete facilmente.
COSA PORTARE: indispensabile una macchina fotografica per immortalare il paesaggio e come sempre, ricordate di portare con voi una borsetta per i vostri rifiuti (e se ne trovate, anche non vostri, non esitate a raccoglierli..farete solo del bene alla natura!).
In zona ci sono diversi agriturismi dove poter fermarsi a mangiare.
Spero vi sia piaciuta questa gita di un giorno, se è così, lasciate un clic sul cuoricino,
E se vi servono altre informazioni, scrivetemi pure: sarò ben lieta di aiutarvi!
Alla prossima!
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